sabato 19 ottobre 2013

Il puntino

Me ne accorsi all’età di 8 anni di quella piccola macchia nera vicino all’orizzonte.
All’epoca mi parve innocua; Un piccolo punto nero che non poteva infastidirmi.
Col tempo dovetti ricredermi.                                                

Cominciai allora ad ignorarla, con l’idea che se l’avessi fatto mi avrebbe lasciato in pace ma ad ogni mio voltarsi scoprivo che era sempre dietro di me.

Alle medie notai che quel puntino che supponevo immutabile sembrava invece ingrandirsi.
Lentamente, molto lentamente ma s'ingrandiva.
Lo liquidai come una semplice alterazione visiva. Una cosa di poco conto.
Mi dovetti ricredere nel momento in cui riuscii ad intravedervi una figura. Nera.

Ancora mi rifugiai nel pensiero che fosse una malattia, un problema all'occhio di qualche genere. Ma più degli oculisti ad abbandonare quell'idea ci pensò la Figura stessa che giorno dopo giorno sembrava definirsi, crescendo sempre di più.

Negl'inverni che passarono cominciai ad abituarmi alla strana presenza che mi si rivelò solo qualche anno fa ,il giorno in cui mi diagnosticarono un morbo incurabile.
Fu allora che scorsi nella mani dell'ombra una falce scura.

Adesso, mentre mi rado la barba bianca davanti lo specchio, la posso vedere bene. 
E' la morte quella dietro le mie spalle e mi sorride.

Maschera

C'è un negozietto ai margini della città.
Un posto piccolo,polveroso. Tenuto da un signore anch'esso piccolo,polveroso.
Eppure la casa in cui vive è un edificio enorme. Costruito con l'oro. Circondato da un giardino meraviglioso popolato dalle piante più rare.
Il garage è un aereoporto. Se vi avvicinate potreste vedere le macchine più incredibili e costose.
Certo, di questo non c'è da meravigliarsi, guadagna bene il nostro vecchietto.
Gestisce un negozio di maschere.
E in una società di finzione quale la nostra, è un lavoro che non conosce crisi.

A tutti piace fingere, anche a lui.